Viti prigioniere

La vite prigioniera (o vite prigioniero) è un particolare tipo di vite che si presenta senza testa, a differenza del bullone, e viene filettata alle sue estremità dove vengono inseriti una rosetta e un dado per il serraggio, come fosse un tondino interamente filettato e poi bloccato alle estremità. Comunemente chiamata "prigioniero", è costituita da un lato gambo e da un lato radice e viene inserita in un foro cieco, anziché nel foro passante come le più comuni viti mordenti usate per la penetrazione dei solidi. Una volta inserita nella madrevite, proprio questi filetti si bloccano con un incastro perfetto.

Le viti prigioniere sono composte da tre parti:
- RADICE: la prima estremità filettata che ha il compito di venire avvitata nel foro cieco filettato;
- PARTE CENTRALE: corpo della vite non filettato;
- GAMBO: l'opposta estremità filettata, che ospita un dado con rondella o un controdado.
La lunghezza e lo spessore di questi elementi dipende dallo sforzo da sostenere e dalla resistenza del metallo in cui si andrà a serrare la vite prigioniera, impiegata quando non si può praticare un foro passante tra due elementi meccanici da fissare insieme.


Gli organi di unione sono classificati in base alle loro caratteristiche costruttive che ne indicano la forma, la grandezza, il tipo di filettatura e la resistenza che devono essere considerate per evitare di provocare guasti o rotture ad organi costosi o a gruppi meccanici strettamente legati all'affidabilità.

CCT Componenti ha oltre 50 anni di esperienza nella produzione della vite prigioniera e produce nella sua officina meccanica di Torino prigionieri di ogni lunghezza, forma, resistenza e maggiorati anche partendo da progetti e disegni forniti dai Clienti, realizzando così viti prigioniere personalizzate per ogni esigenza.

CCT COMPONENTI realizza anche su richiesta viti prigioniere personalizzate sulla base di disegni e progetti dei clienti con ogni caratteristica tecnica

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